5/12/2009

PLUTO: Naoki UrasawaXOsamu Tezuka

Oggi mi sono dilettata a scrivere questo papiro (l'ho scritto a scuola e l'originale è molto più grande, l'ho accorciatoXD) in nome di chi io considero il "Padre del Manga" e di uno degli autori che più stimo-adoro . Questo è il risultato di un grandioso progetto.


PLUTO-01


Un'opera fantastica, il nuovo capolavoro di uno dei più grandi maestri del manga contemporaneo: Naoki Urasawa.

Doverosa era l'unione di una mente quasi millenaria , se non unica, del Maestro dei maestri OSAMU TEZUKA con quella del maestro Naoki Urasawa.
Il Grande Osamu Tezuka è stato "Il Padre del manga", Egli ha dato il via alla diffusione di questa forma d'arte diventata poi mondiale, Egli ha contribuito ad arricchire questo mondo infinito con la sua immensa produzione artistica.

E' molto importante che un autore del calibro di Naoki Urasawa abbia ripreso l'opera più importante del "Padre del manga" e l'abbia disegnata e raccontata rendendola sua in modo esemplare.

Per chi ama l'arte del manga è una grande soddisfazione il vedere come un autore pluri-premmiato come Naoki Urasawa presenti un così importante tributo al "Padre", proponendoci una nuova visione della sua opera più importante e famosa: "Il più grande Robot del mondo-Tetsuwan Atom" (conosciuto anche come Astro Boy).

La storia non ha come protagonista direttamente, e altrimenti banalmente aggiungerei io, Atom, ma bensì un personaggio secondario: il poliziotto tedesco Gesicht, anch'egli un robot.
Ed è da lui che tutto parte, dai misteriosi casi che deve risolvere, casi in cui sono coinvolti Mont-Blanc, il robot più famoso e amato da tutti, e un uomo che si batte per i diritti dei robot. Entrambi sono stati uccisi e hanno un legame in comune: sulla testa ci sono oggetti che ricordano due corna. Qualcuno sta mirando all'annientamento dei sette robot più potenti al mondo, tra cui il nostro protagonista....

In questa opera ho ritrovato lo stesso Naoki Urasawa che amai così tanto in "Monster", un suo precedente manga. Il Sensei è sempre bravissimo nel raccontare una storia, nel renderla reale, nel farti sentire parte di essa ed essere in grado di toccare i diversi sentimenti, buoni o malvagi che siano, di ogni singolo personagio e persino di quelli meno rilevanti.

Due esseri diversi a confronto: l'uomo e la macchina.
Il primo così pieno di sensibilità dal risultare quasi insensibile nei confronti dei suoi simili (ed è questa è una bella contraddizione), il secondo alla ricerca della compresione umana dei sentimenti (ed anche qui c'è la contraddizione di un essere non vivo che cerca di 'fare'... il vivo?)

Due entità così diverse ma forse così vicine.
Due esseri che forse ricercano la stessa destinazione, partendo da differenti strade.

Davvero complimenti a Sensei Urasawa, con la sua bravura ha regalato al mondo fumettistico un'altra opera di altissimo livello, un'opera che sono certa avrebbe reso davvero felice Sensei Tezuka-sama, se soltanto fosse ancora tra noi...



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